domenica 29 gennaio 2012

La strana venuta dell'Uomo Silenzioso

II.
Sto esplorando nudo tutti gli angoli della boscaglia dietro la spiaggia, dove gli uomini si appartano per scopare, quando vedo tra i cespugli un tipo che mi osserva toccandosi il cazzo attraverso il suo costume nero. Deve avere sì e no quarant’anni o forse qualcosa di più. È magro, ha capelli neri e corti. Capisce che m’interessa, allora si avvicina un po’ e si nasconde in un piccolo spiazzo tra i cespugli dove in terra si notano evidenti i segni del passaggio di altri uomini: preservativi usati con relative bustine, fazzoletti di carta sporchi di sborra o merda, qualche sacchetto.
Mi addentro nella radura e mi avvicino a lui. Non ci scambiamo neanche un “ciao”. Inizia subito a mordermi i capezzoli e probabilemente capisce che la cosa mi piace perché il cazzo mi sta diventando duro. Allora si toglie il costume e mi mostra il suo cazzo: è un po’ più piccolo della media e questo mi delude un po’. Tuttavia, siccome mi spinge con una mano verso il basso ed io colgo perfettamente la sua richiesta implicita nel gesto, mi inginocchio, apro la bocca e vi faccio entrare l’uccello. Mi lascia assoluta carta bianca, sicché glielo succhio con calma, mentre lui non si muove e non forza minimamente la situazione.
A un certo punto, però, mi fa rimettere in piedi, mi gira in modo da rimanere dietro di me e inizia a muoversi in maniera strana: strofina il suo corpo contro il mio, un po’ come fanno i cani quando si masturbano sfregandosi contro le gambe del padrone. Più precisamente, è il suo cazzo a premere contro una delle mie natiche, mentre mette le sue braccia attorno alle mie spalle e al petto, stringendomi in un abbraccio da dietro. Anche se la situazione non è affatto sgradevole, non capisco bene quali siano le sue intenzioni, quindi faccio per liberarmi e girarmi, quando improvvisamente sento i suoi gemiti e un liquido caldo che cola lungo la mia gamba destra. Mi giro con uno scatto e vedo il suo cazzo pulsante dal quale escono le ultime gocce di sborra. Poi osservo la mia coscia, dove si trova ora la gran parte dei suoi schizzi.
Gli sorrido perché sono contento che sia venuto nella maniera che evidentemente più gradiva e di avergli dato il piacere che desiderava. Continua a tacere, però prende un fazzoletto di carta dallo zainetto che ha con sé e me lo porge. “Grazie”, gli dico io, ma non risponde. Mi pulisco la gamba mentre lui con un altro fazzoletto si asciuga la cappella. Poi me ne vado, senza dire nulla.
Vado a fare un bagno, per togliere anche le ultime tracce di seme secco dal mio corpo.

2 commenti:

  1. beh, leggendo i testi debbo ammettere che sei scatenato. La foto dell'avatar sei tu? Hai un gran bel culo. Buona giornata

    RispondiElimina
  2. Sì, sono io. Grazie per il complimento e torna a trovarmi. Buona giornata anche a te, fabrax.

    RispondiElimina