giovedì 19 gennaio 2012

Cominciamo dalla fine

Sedici giorni a Cuba... e per fortuna esiste Whatsapp. I messaggi tra me che resto e R. che se ne va si fanno lentamente ma inesorabilemente rari, una dissolvenza nella quale alla fine mi sono volutamente accomodato: che si faccia sentire lui, ora. Proposito che dura lo spazio di un mattino. 
"Allora, come va a Cuba?"
"Stiamo passando gli ultimi due giorni a Varadero, però i posti di mare esclusivi mi annoiano".
(Sapessi a me). Ma non rispondo nulla, arrostisca pure sulle spiagge cubane bevendo mojito, prima o poi tornerà.
Passano i giorni e R. è di nuovo qui fra noi, cittadini della metropoli, però muto come un pesce. Lo intercetto in una chat dove probabilmente mi scorge. Taccio.
Dopo qualche giorno non resisto: "C'è il sole a Varadero?"
"Sono già tornato!" (che faccia tosta). "Comunque sì. Mi sono scottato le gambe e la schiena :-)" (ben ti sta). "Cioè gli unici posti dove non avevo messo crema" (pensavo il pisello). "Sempre tra 20 e 30 gradi" (va bene, e poi?). E poi nulla. Communication's lost. I'm losing you.
Ed ecco l'errore. Sono io a commetterlo: 
21:49 "Sono libero come l'aria, possiamo andare a bere qualcosa da qualche parte più tardi" (la vaghezza fatta persona, lo so, ma è la mia maniera per dirgli: ho voglia di vederti, cazzo, ovunque sia, all'ora che vuoi tu).
22:59 "Cazzo, mi spiace, ho appena letto il tuo messaggio" (ma non dirmi). "Ci vediamo un altro giorno, non ti preoccupare" (non ti preoccupare? Ma preoccupati tu!)
23:00 "La proposta è sempre valida...". Ma non risponde.
E così si gioca un po' al gatto e al topo. Ci scambiamo i ruoli.
"Ciao, come va? Ieri sera ho cenato vicino a casa tua, al Malavoglia" (eccoti, finalmente!).
"Sto bene, e tu? Ti è piaciuto?" (quel posto è semplicemente disgustoso).
"Mi è piaciuta moltissimo la pizza con asparagi. Mi rimetto al lavoro. Bacio". (ma sarai stronzo?)
"Bacio".
E infine ieri. Sempre lui: "Come va?"
"Bene, tu?"
"Bene, ho bevuto una delle due bottiglie che mi avevi regalato, molto buona" (ah sì? Interessante. Poi?) "Ci dobbiamo incontrare. Ne parleremo, bacio" (e perché non cominci a parlarne, appunto?). Silenzio.
"E se ne va".
"È che non posso stare ancora in bagno!" (in orario di lavoro R. whatsappa sempre dal cesso per non farsi vedere dal capo. Immagino i commenti dei colleghi sul suo povero intestino). "Stasera ho il corso di pittura. Bacio".
"Va bene, bacio".
Mi sembra che oggi P. sia disponibile. Magari lo chiamo.

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